martedì 6 dicembre 2011

OMAR KHAYYAM

domenica, 15 ottobre 2006

OMAR  KHAYYAM




QUARTINE


O cuore, fa' conto d'avere tutte le cose del mondo,
Fa' conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,
E tu su quell'erba fa' conto d'esser rugiada
Gocciata colà nella notte, e al sorger dell'alba svanita. (103)


Poiché nessuno risponde, ahimè, del domani
Rallieta dunque, oggi questo triste cuore.
Vino bevi al chiaro di luna, o Luna, ché la luna
Molto ancor brillerà, e noi non troverà sulla Terra. (2)


Queste due quartine sento risuonare nella poesia di Borges a Khayyam (QUI) con fortissimo il senso del fluire del tempo e l'invito a cogliere le felicità della nostra vita breve come un attimo eterno.

"Torni la luna nel verso che la tua mano
Scrive come torna al primo
Azzurro nel tuo giardino. La stessa luna
Di quel giardino dovrà cercarti invano."

C'è in Khayyam un pessimismo cosmico che oggi molti sarebbero pronti a stigmatizzare come "razionalismo tragico". Lui vede e descrive la condizione umana oscillando tra ironia e disperazione, rivelando di aver assorbito il teismo islamico in cui "Dio è sovrana e liberissima persona, le leggi della natura non esistono di fronte all'arbitrario Suo agire, ché Egli è sempre presente e occasionalisticamente a volta a volta tutto produce." (Bausani)


O tu che sei ignaro dell'intimo oprare del Mondo,
Le fondamenta hai poggiate su vacuo vento: sei nulla.
Il filo della tua vita scorre fra mezzo due Vuoti:
Un nulla dall'una parte, e dall'altra; e tu in mezzo, nulla. (182)


Il Creatore, allorquando plasmò forme e nature,
Per qual ragione le gettò sotto imperio di morte?
Se ben riuscita era l'Opra, perché mandarla in frantumi?
E se mal riuscita era, di chi, dunque la colpa? (31)


Sappi che un tempo verrà che dall'Anima lungi tu andrai,
E oltre il velame segreto del Nulla per sempre tu andrai.
Bevi, bevi, ché nulla sai donde sei venuto,
Sta' lieto, ché nulla sai dove un giorno tu andrai. (36)



 
La traduzione delle Quartine è di Alessandro Bausani nelle edizioni Einaudi. Le immagni sono tratte da un mio libro di miniature persiane che illustrano un'edizione straordinaria delle Robai'yat di Khayyam.

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