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lunedì 3 giugno 2013


NOVALIS
 
"...la luce - coi suoi colori, i suoi raggi e onde;..." 



 
 
 
Quale vivente, dotato di senso, non ama, tra tutte le meravigliose parvenze dello spazio esteso intorno a sé, la più felice, la luce - coi suoi colori, i suoi raggi e onde; la sua mite onnipresenza, come giorno che desta.


Novalis (pseudonimo di Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg) - Inni alla Notte, I

martedì 13 dicembre 2011

da “Mare-Colore” di Diego Valeri

sabato, 26 febbraio 2011

 da “Mare-Colore” di Diego Valeri

 Puglia_Mare Jonio_2008
 



Mare fanciullo insaziato di giuoco,
vecchio mare insaziato di pianto
tu che sei lampo e fango
e cielo e sangue e fuoco,
oggi hai lasciato alle lente rive
orgoglio e forza,
gaiezza e dolore:
oggi non sei che colore,
un bel colore che vive.

SQUARCI Rifts

giovedì, 17 febbraio 2011

SQUARCI 6
Rifts




domenica 11 dicembre 2011

La lontananza delle nuvole

La lontananza delle nuvole
cielo rosato

Immagine 217
.
      Assomiglia la presenza lontana delle nuvole alle lontananze senza rimedio. Le forme mutevoli come la luce, la rincorsa nel cielo. Vano ogni inseguimento. Quando muore una persona amata, il tempo si blocca su quell'istante, e nello scorrere dei giorni non bastano i ricordi a sanare la nostalgia. 

     Assomigliano alle nuvole le rondini e i ricordi. I ricordi che "sgorgano l'uno dall'altro" come racconta Mario Luzi.

    Essere rondine   
                      Sgorgano
l'una dall'altra
esse, traboccano
fuori dal loro primo caldo gruppo, l' una
dopo l' altra, disfano
le loro rapide pattuglie
sbandando sotto la loro impavida veemenza
                 ed eccole si lanciano,
                 nero zampillo ricadente,
                 su, alte nell' aria, ma poco -
                                                          è solo
                 un primo assaggio
                 quello, un primo guizzo
                 di compressa fiamma
poi allungano
ciascuna più in alto - ciascuna
più, vorrebbe - il loro getto
ma non oltre il perimetro
del loro aereo campo,
non oltre il dominio della loro forza

               e toccato quel limite rientrano
               planando ad alta quota,
               impetuosamente si rituffano
               nella conca di quella
                                             inesauribile fontana.

                                             C'è pena
 o c'è felicità in quel fervere
o in quell' affannarsi?
                                             che c'è in quel vorticare
della vita dentro i suoi recinti?
                                            Sono libere
quelle anime
                  ma libere di muoversi
a un ritmo segnato...
                               che dice la molle ricaduta
che cosa la razzante ascesa
                  e la frenetica frecciata -
                                                      si occulta spesso,
                                                      talora si lascia leggere
                                                      un pensiero
                                                                  scritto in ogni parte
                                                      in ogni parte operante.
                                                                           Lo esprimono
forse esse, lo gridano con strazio ed ebrietà,
ne infuriano-
è questo il loro essere rondini,
in quella irrequietudine è la loro pace.

Mario Luzi


Mario Luzi, Tutte le poesie, Garzanti, pagg. 646-647
 

Lo sconosciuto

venerdì, 18 luglio 2008

Lo sconosciuto
Di primo mattino, sulla riva assolata di un freddo mare di maggio, lo sconosciuto comincia a seguirci. Sembra molto giovane, un cucciolo allegro e intraprendente che ha solo molta voglia di giocare. E gioca anche con le onde: le insegue, abbaia, scarta quando gli lambiscono le bianche zampe dai polpastrelli rosati. E corre, corre, corre oppure si attarda a osservare invisibili creature fra i granelli di sabbia e ad annusare rapito chissà quali odori nell'aria. E' solo, vivace e docile, e non ha paura di noi. Da quando è comparso ci segue, ci guarda, ci invita a giocare con lui. Si avvicina a tutti i rari umani che incontra e li saluta con salti festosi. Non chiede nulla ma da tutti riceve biscotti e pezzetti colazione. Sembra preferire noi, però, perché ci raggiunge di corsa dopo le sue soste da una parte o dall'altra, e continua a invitarci a giocare scodinzolando e saltando con affettuosa allegria. Almanacchiamo sulle sue origini e sulla sua età. In questa zona il randagismo è un grosso problema e lo sconosciuto potrebbe essere un giovanissimo randagio isolato. Fra i branchi che si aggirano nei dintorni abbiamo visto dei cani adulti che gli assomigliano. E' nato in qualche anfratto dalla spiaggia da una coppia di randagi senza casa? O è stato abbandonato da qualcuno come spesso accade? E' così interessante che abbiamo cominciato a fotografarlo perché sentiamo che è un incontro eccezionale e che sarà bello rivedere quel biancheggiante turbinio di gioiosa energia canina. Ma ci teniamo anche a distanza, perché non vogliamo che ci segua fino a casa. Sappiamo che i nostri ospiti non vogliono cani nel loro giardino.

Il proprietario delle orme

lunedì, 07 luglio 2008

Il proprietario delle orme
Ci è apparso una mattina di maggio.

L'incontro

venerdì, 04 luglio 2008

Orme
L'incontro.

Sulla sabbia dello Jonio

mercoledì, 18 giugno 2008

Sulla sabbia dello Jonio
San Pietro in Bevagna_Puglia_sabbia e piante_maggio 2008
Del nostro mare amavamo anche la sabbia incredibilmente feconda di turgide piante e di fiori sbocciati come da un miracolo della natura. Sabbia di antiche conchiglie colorate, impregnata di salso, eppur florida come fertile terra. Sabbia che colora le acque di rosa e perfino di irreale violetto.
San Pietro in Bevagna_Puglia_sabbia e piante_maggio 2008