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lunedì 12 dicembre 2011

Vetri di Murano

venerdì, 25 dicembre 2009


Il Sole al Solstizio
sui Vetri di Murano
Murano_Lampada di Vetro_dicembre 2009 
Oggi è Natale, ma il Sole "sta" ancora nella posizione del Solstizio. Mi piace conservarne qui la luce che illumina una lampada altrimenti spenta. Mi piacciono questi colori caldi che i maestri vetrai di Murano hanno fissato nella fragilità del vetro, nella loro fragile isola lagunare percorsa dall'incanto della loro fantasia. Questa lampada fa parte della mia cucina. Il Sole che tramonta entra dalla finestra e la illumina ogni volta in maniera diversa a seconda della sua altezza sull'orizzonte. Nel periodo del Solstizio i raggi hanno un'inclinazione particolare che accentua una illuminazione naturale per me miracolosa. Pochi giorni di luce, però, in questo lungo interminabile triste dicembre. Partecipo alla gioia di chi si sente di festeggiare, ma non c'è festa nel mio cuore. Non mi sfugge il "numinoso" della notte dell'attesa ereditato dall'infanzia, e io non sfuggo alla malinconia del dì di festa e alla potenza simbolica della luce che viene dal cielo, la luce della cometa nelle notti fredde del Natale. Altri colori, altri bagliori. Blu rarefatto, scintillio di ghiaccio, smarrimento del pensiero.
Murano_Stella Cometa_foto dicembre 2009

Aspettando il Solstizio d'Inverno

lunedì, 21 dicembre 2009


Aspettando il Solstizio d'Inverno



Nella mia cucina il Sole quasi solstiziale al tramonto accende le lampade (di vetro di Murano, com'è ovvio in terra veneziana).

domenica 11 dicembre 2011

martedì 6 dicembre 2011

Solstizio di Inverno

venerdì, 22 dicembre 2006

Solstizio di Inverno

22 Dicembre 2006 - 0:22 Tempo Universale


A close up of loops in a magnetic active region. These loops, observed by STEREO's SECCHI/EUVI telescope, are at a million degrees C.



Quest'anno il momento astronomico del solstizio è caduto 22 minuti dopo la mezzanotte tra il 21 e il 22 dicembre. Così, diversamente dagli ultimi anni, il solstizio di questo nostro inverno del sesto anno del terzo millennio è oggi, 22 dicembre, appunto. Cerco di darmi arie di solennità.


Voglio celebrare questo passaggio astronomico di fine anno che segna l'inizio dell'inverno e l'inizio del nuovo cammino verso la luce dell'estate. E lo faccio con straordinarie immagini del Sole offerte dalla NASA. Questi colori mi affascinano in maniera totale e infantile e mi legano agli sguardi rivolti al cielo fin dall'inizio del tempo della nostra specie.

Torno sulla Terra e alle tradizioni antiche di questo giorno dalla lunga notte con l'immagine piccola piccola di una cucina con i biscotti appena sfornati per accompagnare le storie magiche che piacciono a grandi e piccini. Che me ne nasconda uno di codesti stupendi biscotti?



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E anche l'omino di neve che vola sotto la cappa mi fa sognare sognare sognare.
"dall'immensità dell'universo all'immensità dell'amore: sole e biscotti appena sfornati sono in fondo due aspetti della medesima realtà ( con una lieve preminenza dei biscotti...)" Grazie, caro vecchio della montagna!

giovedì 1 dicembre 2011

Shabe Yalda

martedì, 20 dicembre 2005

 
La Notte di Yalda





Shab-e-Yalda, in Persia, è la notte della nascita di Mitra,
il Dio Sole, che porta la luce, il bene e l'energia sulla Terra.


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Per i seguaci della religione di Zarathustra, in particolare, e per la gente persiana, in generale, è un tempo di gioia e di cortesia, di fiducia e di speranza, di forza e onestà, il cui simbolo è il fuoco.
"Yalda" significa "nascita" e la notte di Yalda, che coincide con il primo giorno del solstizio d'inverno, potrebbe chiamarsi Notte di Natale. E' il Natale per gli zoroastriani. E, siccome la notte più lunga dell'anno prelude al progressivo aumento della luce, la notte di Yalda simboleggia il trionfo del Dio Sole, Mitra, sulle tenebre.

Il culto del Dio Sole fu portato in Iran da migranti Arii e rimase come potente entità divina nei secoli successivi. Nell'età degli Achemenidi divenne una divinità fondamentale, come Ahura Mazda, Dio del Bene, e Anahita, Dea della Fertilità e dell'Acqua.

Imparai queste cose negli anni in cui vivevo in Persia. Si tratta di materia antichissima e amplissima, per la cui conoscenza occorrono testi religiosi, filosofici e storici. Stasera voglio solo parlare della mia esperienza personale in un Paese in cui all'epoca era possibile farla.
La notte del Solstizio d' Inverno sembra far parte di quello che Jung chiamava "l'inconscio collettivo", e infatti miti simili e talvolta quasi identici si trovano un po' dovunque. In Persia me la descrivevano come una notte di magia e di mistero, in cui vegliare raccontandosi vicende remote ed enigmatiche, tra gli affetti familiari e amicali, immersi nella luce delle candele e nei colori della frutta. Perché i frutti della terra sono il cibo di questa festa.



Photo


Rossa anguria con arance e mele e pere... e, soprattutto, la melagrana che è un frutto divino nello Zoroastrismo, perché nell'involucro della buccia ci sono tutti quei delicati rossi semi che mostrano l' unità dell'umanità.