SU UNA GOCCIA DI RUGIADA
di Andrew Marvell, poeta metafisico inglese
V edi: la rugiada d'oriente, versata
Dal grembo del mattino
Nelle rose che sbocciano
Rimane indifferente alla nuova dimora;
Perché la chiara regione in cui nacque
Racchiude attorno a sé:
Nel breve spazio del suo stesso globo
Trattiene al meglio il suo elemento nativo.
Dal grembo del mattino
Nelle rose che sbocciano
Rimane indifferente alla nuova dimora;
Perché la chiara regione in cui nacque
Racchiude attorno a sé:
Nel breve spazio del suo stesso globo
Trattiene al meglio il suo elemento nativo.
Come il suo fiore di porpora disdegna
Quasi senza toccarlo il luogo in cui si posa,
Ma volgendosi indietro verso i cieli
Risplende di luce dolente
Quasi fosse una lacrima di sé
Rimasta troppo a lungo separata
Dalla sua sfera. E così corre inquieta,
Insicura e tremante di paura
Per la propria purezza: finché il calore del sole ha pietà
Del suo dolore, e di nuovo esala verso i cieli.
Quasi senza toccarlo il luogo in cui si posa,
Ma volgendosi indietro verso i cieli
Risplende di luce dolente
Quasi fosse una lacrima di sé
Rimasta troppo a lungo separata
Dalla sua sfera. E così corre inquieta,
Insicura e tremante di paura
Per la propria purezza: finché il calore del sole ha pietà
Del suo dolore, e di nuovo esala verso i cieli.
Così l'anima, quella goccia, quel raggio
Della chiara fontana dell'eterno giorno,
Si potesse vederla dentro il fiore umano,
Mentre ancora ricorda la sua prima altezza,
sfugge le dolci foglie e i bocci verdi;
E raccogliendo la sua propria luce
Nei suoi puri pensieri circolari
Esprime il cielo maggiore nel minore.
Della chiara fontana dell'eterno giorno,
Si potesse vederla dentro il fiore umano,
Mentre ancora ricorda la sua prima altezza,
sfugge le dolci foglie e i bocci verdi;
E raccogliendo la sua propria luce
Nei suoi puri pensieri circolari
Esprime il cielo maggiore nel minore.
In che ritrosa figura contorta
Si volge da ogni parte, ed esclude
Tutto quel mondo che le sta attorno,
Pur accogliendo il giorno entro se stessa.
Buia di sopra, eppure sotto splendida,
Qua disdegnosa e là piena d'amore.
Si volge da ogni parte, ed esclude
Tutto quel mondo che le sta attorno,
Pur accogliendo il giorno entro se stessa.
Buia di sopra, eppure sotto splendida,
Qua disdegnosa e là piena d'amore.
Tanto desiderosa e pronta a fuggirsene via
Quanto appartata e disposta ad ascendere.
Pur muovendosi solo da un punto che sta in basso,
Tutt'attorno si curva verso l'alto.
Quanto appartata e disposta ad ascendere.
Pur muovendosi solo da un punto che sta in basso,
Tutt'attorno si curva verso l'alto.
Così stillò la sacra rugiada della manna:
Bianca e intera, anche se congelata e fredda.
In terra congelata: ma tale da involarsi,
Disciolta, nelle glorie del Sole Onnipotente.
Bianca e intera, anche se congelata e fredda.
In terra congelata: ma tale da involarsi,
Disciolta, nelle glorie del Sole Onnipotente.
"Poeti metafisici inglesi" (Guanda). Come racchiudere ed espandere l'intero mondo dei sensi e dell'intelletto guardandolo nel minuto globo della goccia di rugiada. Ritornano fantasie e giorni della mia infanzia, quando nelle minime cose vedevo l'inesauribile sensuale luce del mondo e delle sue forme. Mi costruivo strane storie, storie tutte nuove di misteriosi tesori, ed ero già toccata dalla malinconia. Mi davano gioia le piante rugiadose con i loro diademi d'acqua luccicante.
ON A DROP OF DEW by Andrew Marvell (originale nei commenti)
Escher - Goccia di rugiada
Andrew Marvell - post 23 agosto 2005
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