Il buongiorno
di
John Donne
In verità mi chiedo che cosa abbiamo fatto tu, e io,
prima di amarci? Non eravamo svezzati fino allora?
Suggevamo invece rustici piaceri, come bambini?
O russavamo nella caverna dei sette dormienti?
Era così. Ma salvo il presente,
tutti i piaceri non son che fantasie.
Se vidi mai bellezza,
che io bramai, ed ebbi, altro non fu che sogno di te.
E ora buongiorno alle nostre anime che si destano,
che non si vegliano a vicenda per timore;
poiché l'amore frena ogni amore di altre visioni,
e fa di un’angusta stanza un universo.
Lascia che esploratori abbiano scoperto per mare nuovi,
lascia che le carte mostrino ad altri mondi su mondi;
a noi il possesso di uno solo, ciascuno ha un mondo, ed è un mondo.
Il volto mio nell’occhio tuo, il tuo nel mio appare,
e cuori sinceri e puri risiedono nei volti;
ove trovare due emisferi migliori,
senza aspro Nord, senza deciduo Occaso?
Quel che muore non fu mischiato equamente;
se i nostri due amori sono uno, o, tu e io
nutriamo amore così uguale, che nessuno è in difetto,
nessuno dei due amori può morire.
La leggerezza del risveglio in questo "buongiorno". Corrisponde alla mia idea del risveglio dopo il sonno e il sogno. Gli amanti riprendono insieme la coscienza del giorno, si destano le loro anime e si aprono al nuovo incanto dell'amore da vivere, ancora per un altro giorno.
di John Donne in questo blog:
L'estasi - post 23 febbraio 2005
Il sogno - post 1 marzo 2005
La canonizzazione - post 25 marzo 2005
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