venerdì 9 dicembre 2011

Sera d'estate in un cimitero

martedì, 28 agosto 2007

di Percy Bysshe Shelly

Sera d'estate in un cimitero


Lechlade, Gloucestershire




Il vento ha spazzato dalla vasta atmosfera
ogni vapore che oscurava il raggio del tramonto;
e pallida la sera allaccia le sue radiose chiome
in trecce ora più fosche attorno agli occhi languidi del giorno:
Crepuscolo e Silenzio, invisi agli uomini,
La mano nella mano avanzano furtivi da quell'oscura valle.
Spirano i loro incanti verso il giorno che diparte,
circondano la terra, l'aria, le stelle e il mare;
luce, rumore e moto riconoscono il possente impero,
e rispondono alla magia, ognuno con il proprio mistero.
I venti sono immobili, o l'erba secca sulla torre della chiesa
ignora il loro delicato movimento mentre passano.
E anche tu, aerea Massa! i cui pinnacoli si slanciano
da un unico altare come piramidi di fuoco,
obbedisci in silenzio ai loro dolci, solenni incantesimi,
vestendo in tinte eteree la tua lontana e oscura guglia,
attorno alla cui cima sempre più vaga e indistinta
si raccolgono fra le stelle le nubi della notte.
Dormono i morti nelle loro tombe: e, mentre dormono
e si dissolvono, un agghiacciante suono, in parte
sentito, in parte del pensiero, si muove fra le ombre sospirato
dai loro letti verminosi attorno a tutto ciò che vive,
e confondendosi con la tranquilla notte e il muto cielo,
la sua tremenda calma si sente non udita.
Resa così solenne e lieve, la morte è mite,
senza terrori come questa notte serenissima:
qui io potrei sperare, come un fanciullo curioso
che gioca fra le tombe, che la morte nasconda all'occhio umano
dolci segreti, o che accanto al suo sonno inane
i sogni più leggiadri veglino eternamente.


A summer evening churchyard

Lechlade, Gloucestershire

[Composed September, 1815. Published with “Alastor”, 1816.]



The wind has swept from the wide atmosphere
Each vapour that obscured the sunset's ray;
And pallid Evening twines its beaming hair
In duskier braids around the languid eyes of Day:
Silence and Twilight, unbeloved of men,
Creep hand in hand from yon obscurest glen.


They breathe their spells towards the departing day,
Encompassing the earth, air, stars, and sea;
Light, sound, and motion own the potent sway,
Responding to the charm with its own mystery.
The winds are still, or the dry church-tower grass
Knows not their gentle motions as they pass.


Thou too, aëreal Pile! whose pinnacles
Point from one shrine like pyramids of fire,
Obeyest in silence their sweet solemn spells,
Clothing in hues of heaven thy dim and distant spire,
Around whose lessening and invisible height
Gather among the stars the clouds of night.


The dead are sleeping in their sepulchres:
And, mouldering as they sleep, a thrilling sound,
Half sense, half thought, among the darkness stirs,
Breathed from their wormy beds all living things around,
And mingling with the still night and mute sky
Its awful hush is felt inaudibly.


Thus solemnized and softened, death is mild
And terrorless as this serenest night:
Here could I hope, like some inquiring child
Sporting on graves, that death did hide from human sight
Sweet secrets, or beside its breathless sleep
That loveliest dreams perpetual watch did keep."



Il mio primo libro di poesie di Shelley si aprì a caso alla pagina di questa poesia. Fu l'inizio di una fascinazione che dura tuttora. Fu la scoperta della poesia cimiteriale e del gotico tra la seconda metà del Settecento e gli inizi dell'Ottocento, appena prima del romanticismo.
Traduzione da: Shelley, Opere, Einaudi - Gallimard, pagg. 7-9 - Link: Percy Bysshe Shelley, The Complete Poetical Works - Caspar David Friedrich, Abbazia nel querceto.

Nessun commento:

Posta un commento